Amplificatore a valvole
È un amplificatore per chitarra che utilizza valvole termoioniche nei circuiti del preamplificatore e del finale di potenza, per ottenere il guadagno del segnale.
L'amplificatore a valvole è stato il primo ad essere realizzato, ed ancora oggi questa è reputata la tipologia di amplificatore che offre il suono migliore per molti (ma non tutti) gli ambiti. La risposta non lineare delle valvole dà luogo ai fenomeni della compressione e soprattutto della distorsione, il che rende un amplificatore valvolare praticamente indispensabile nella musica rock e hard rock.
Confrontato con gli altri tipi di amplificatore, un valvolare ha maggiori dimensioni e maggior peso. È generalmente più costoso, si scalda di più ed è più delicato, a causa della fragilità delle valvole, specialmente quando sono calde. A parità di potenza nominale, un amplificatore dotato di un finale di potenza a valvole offre più pressione sonora di un amplificatore allo stato solido o digitale.
Nel preamplificatore vengono utilizzati doppi triodi come le valvole 12AX7 (altrimenti dette ECC83), mentre per il finale di potenza la scelta avviene generalmente tra due tipi di valvola: storicamente, i costruttori americani come Fender e Mesa Boogie utilizzano tetrodi come le 6L6, mentre i costruttori inglesi come Marshall e Vox utilizzano pentodi come le EL34. Oggi moltissimi produttori di amplificatori valvolari offrono differenti modelli dotati dell'uno o dell'altro tipo di valvole. Lo schema costruttivo dell'amplificatore può anche prevedere l'uso di una valvola rettificatrice come una GZ34.
Amplificatore a transistor (stato solido)
È un amplificatore per chitarra che utilizza transistor, tipicamente MOSFET, nel preamplificatore e nel finale di potenza.
Un amplificatore allo stato solido offre una risposta al segnale molto più lineare rispetto a quella di un valvolare: il suono rispecchia più fedelmente il segnale in uscita dai pick-up. Un amplificatore a transistor produce sonorità molto aspre: per questo alcuni chitarristi heavy metal li preferiscono. I transistor hanno una minore tendenza alla distorsione, per questo molti amplificatori progettati appositamente per i chitarristi jazz, come il Polytone Minibrute, sono allo stato solido.
Un amplificatore a transistor, confrontato con uno a valvole, è più economico, meno ingombrante, più solido e produce meno calore; a parità di potenza un finale di potenza allo stato solido offre meno pressione sonora rispetto ad uno a valvole.
Amplificatore ibrido
Questo tipo di amplificatore utilizza un preamplificatore a valvole, per ottenere un suono "caldo", accoppiandolo però ad un finale di potenza a transistor, per ridurre il costo, l'ingombro e la fragilità dell'intera apparecchiatura. Un esempio di questo tipo di amplificatore è la famiglia Valvestate della Marshall.
Alla fine degli anni Settanta Leo Fender realizzò amplificatori di concezione diametralmente opposta, che vennero commercializzati dalla Music Man: progettati per le sonorità cristalline della musica country, erano dotati di un preamplificatore a transistor, per evitare la distorsione, e di un finale di potenza a valvole, per garantire maggiore pressione sonora.
Amplificatore digitale
In questa tipologia di amplificatore il segnale in entrata viene convertito da analogico a digitale, per poi essere processato in modo da ottenere virtualmente ogni tipo di sonorità, dalle più classiche alle più moderne. Un amplificatore digitale offre spesso numerosi effetti integrati; inoltre molti di questi amplificatori offrono, in modo più o meno raffinato, una funzione di amp modeling, che permette di imitare il suono di numerosi amplificatori "famosi".