"Led Zeppelin IV" dei Led Zeppelin, con Jimmy Page che inventò alcuni modi per registrare che sono poi diventati usatissimi.
Il "White Album" dei Beatles, sulla cui registrazione sono stati scritti dei libri...
"A night at the Opera" dei Queen, anche solo per le maniacali sovraincisioni vocali.
"Heroes" di David Bowie e Brian Eno, dal sound molto innovativo (come del resto tutta la trilogia berlinese, compresi "Low" e "Lodger").
Gli Steely Dan col disco "Katy Lied".
Di loro nell'ambiente musicale si diceva che "niente suona bene come un disco degli Steely Dan".
I Roxy Music di "Avalon".
Tra gli italiani, sicuramente Frabrizio De Andrè il cui capolavoro in studio è senz'altro "Creuza De Mà", le cui registrazioni sono state molto lunghe, dure e intense, De Andrè stesso ha chiesto il massimo ai propri musicisti ed ha partecipato, come sua abitudine, a tutte le fasi di produzione del disco. Un'osservatore lontano come David Byrne (uno che di sound se ne intende parecchio) ha segnalato "Creuza de Mà" come uno dei dischi più belli degli anni '80, anche grazie al suo sound affascinante e perfetto.
Per l'ultimo ho lasciato il maestro, Frank Zappa, compositore geniale e musicista puntiglioso ed esigente come nessun altro. Di lui potrei citare diversi album, ma dico solo quello che secondo me è il "capolavoro della maturità" per quanto riguarda la precisione sia in fase compositiva, sia durante le registrazioni che in fase di missaggio e produzione: "The Yellow Shark".
Come ha giustamente scritto Ste91, sono assolutamente da annoverare anche i King Crimson e i Pink Floyd. Dei King Crimson segnalerei "Discipline" (sempre tenendo di conto soprattutto del lavoro in studio, la puntigliosità e la maniacalità, doti di cui Robert Fripp ha dato ampia prova...).
Per i Pink Floyd è senz'altro da nominare "The Dark Side Of The Moon", album epocale, dal sound semplicemente perfetto, le cui registrazioni hanno richiesto un intero anno, e il risultato parla da solo.