Domanda:
Se una radio è libera, ma libera veramente...?
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2011-03-16 06:30:45 UTC
...piace ancor di più perchè libera la mente! :)

Per chi non conosce il pezzo da cui oggi prendo spunto, si tratta di "La radio" di Eugenio Finardi. Potrei chiedervi quale sia la vostra opinione su questo cantautore, ma sarebbe troppo scontato e nemmeno mi va. Ciò tuttavia non esclude che voi possiate esprimerla.

La mia domanda è più specifica: ritenete che la radio sia libera? Non chiedetemi cosa intendo per "libera", perchè libera può essere inteso in tanti modi, com'è giusto che sia. Non chiedetemi nemmeno a quale radio mi riferisco, perchè tanto il discorso è estendibile a tutte le radio che si definiscono tali.

Vi lascio però una via di fuga: come dovrebbe essere la radio ideale? Se tutto dipendesse da voi, come la organizzereste? Sì, perchè è facile schiacciare un pulsante e cambiare stazione; ma non è altrettanto facile dire cosa non va o cosa potrebbe essere migliorato. Ma forse mi sbaglio.

Buona giornata :)
Sette risposte:
anonymous
2011-03-16 09:16:06 UTC
Rispondo a tutte e due. Per quanto riguarda Finardi è tra i miei cantautori preferiti e la mia preferita è questa, poi vabbè, sono anche in un periodo, ehm ehm, "particolare"... http://www.youtube.com/watch?v=eqqghHEdq10 poi vabbè, mi piacciono anche come Musica Ribelle, Legalizzatela ecc ecc...



Per quanto riguarda la radio in generale ti posso dire una cosa. Ci sono talmente tante di quelle stazioni in giro, in filodiffusione o sul Web, che l'unica cosa che uno può fare è sentirsele più o meno tutte.. sembrerà strano, ma qualche radio interessante c'è. Poi di solito la radio uno l'ascolta perchè non ha voglia di cercarsi roba oppure così, per passare il tempo.. tipo recentemente ho scoperto radio Lifegate, che è proprio una figatà...
Doctor Jimmy
2011-03-16 08:27:09 UTC
Quando Finardi scrisse quella canzone erano gli anni in cui non esistevano radio private. Un'altra stagione storica in cui si pensava che la radio potesse essere uno dei mezzi di comunicazione dei giovani che non volevano essere assoggetatti ai cnaali di informazioni ufficiali che allora, come oggi, erano assoggettate al potere. Non esisteva internet!
anonymous
2011-03-16 06:40:31 UTC
E' una bella domanda, ma non so come rispondere, perchè non posso parlare di una generica "radio" e neanche di un generico significato di "libera", se no farei un discorso slegato dalla realtà e perciò sterile.

Io in una radio metterei poca musica. Tanti programmi da ridere, ma anche notiziari, racconti, interviste. La musica va scelta non in base a un principio, tipo "solo musica italiana degli anni 60", ma in base al momento della giornata, in base alle band promettenti, in base alle richieste del pubblico. lascerei un angolo alla musica che scelgo io, così, tanto per fare un po' il despota.
?
2011-03-16 07:01:43 UTC
Finardi l'ho visto ieri su TG3 Linea Notte!

Però non l'ho mai cagàto più di tanto...



Niente può essere libero in una società schiava del denaro, tantomeno le radio.



Fosse per me le radio non esisterebbero più da una vita, quindi...
Adriano Tarullo
2011-03-17 05:09:20 UTC
Credo che una radio possa essere considerata libera nel momento in cui decide di trasmettere informazione, di qualsiasi cosa, senza ricatti commerciali.



Nel caso specifico della musica, una radio che informi, che suggerisca alle persone che c'è tanta musica da ascoltare che non si conosce, a differenza della solita musica che le altre radio non libere, i grandi network, ci propinano giornalmente, quelle che sono strettemante legate dai contratti commerciali delle grosse major che pagano grosse cifre (e loro possono permetterselo).



Le major non hanno nessuna voglia di fare informazione, ma hanno come obbiettivo solo guadagnare il più possibile. In questo modo ci ritroviamo con dei palinsesti piatti, sciapi, irritanti per chi vorrebbe ricevere informazioni musicali.



Il vantaggio di internet è che esistono radio libere, perchè nella rete si abbattono i costi. Lo svantaggio è che devi per forza rimanere incollato allo schermo per sentire la radio (per ora).
мσѕтяσ
2011-03-16 11:45:53 UTC
Io vorrei una radio come Radio Alice.

Senza palinsesto. Arrivi e dici quello che ti pare, leggi quello che ti piace e fai un pò come càzzo vuoi.

Dialogo aperto con chi telefona.

http://www.youtube.com/watch?v=LkhUrHov_ns
anonymous
2011-03-17 17:02:41 UTC
Negli anni 80 collaboravo in una radio libera. Avevamo un direttore responsabile, per legge un giornalista, che però non vedevamo mai in quanto si era preso questa responsabilità avendo fiducia di noi giovani conduttori. Poi qualcuno riusciva a procurarci degli sponsor per l'acquisto di dischi e per la manutenzione dei ripetitori. La canzone di Finardi era gettonatissima, perchè in essa ci riconoscevamo. La nosta era una Radio Libera veramente, perche funzionava cosi: con un minimo di regole, ognuno poteva venire e trasmettere la musica che più gli piaceva. Liberamente. Mentre altre radio avevano il responsabile della programmazione che indicava quanti e quali dischi mandare in onda, questo si, questo no, perchè con contenuti sgraditi al proprietario. Ricordo in particolare la canzone di Benigni "L'inno del corpo sciolto" e di Guccini "L'avvelenata" solo noi in tutta la valle e provincia le trasmettevamo. Senza parlare di Finardi, Bertoli e De Andrè sconosciuti su quasi tutte le emittenti locali. Noi eravamo una radio libera, le altre erano radio private.


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