Dare una definizione di "Progressive Rock" è cosa alquanto difficile, come dire che gli Iron Maiden, i Poison e i Carcass fanno la stessa musica eppure sono tutti catalogati sotto la voce "Heavy Metal".
Il Progressive è un movimento nato alla fine degli anni '60, all'inizio veniva chiamato anche "Rock Romantico", che si proponeva di dare dei contenuti "colti" alla musica
Pop di allora. In un certo senso si è trattato del primo "Crossover" della storia della musica Rock, c'erano gruppi che mescolavano il Pop con la
musica classica come i Nice e gli ELP, altri col folk come gli oscuri Comus o i Jethro Tull, altri col Jazz d'avanguardia come gli Henry Cow, i Soft Machine e buona
parte del Canterbury, e così via. Ma i gruppi Prog per antonomasia, ovvero la triade Yes - Genesis - King Crimson, facevano musica propria, che non aveva precedenti (anche se gli Yes, per la verità, si rifacevano in parte
alla musica sinfonica). Brani dilatati (suite), strutture complesse, spesso con tempi dispari e invenzioni stilistiche molto interessanti, soluzioni
teatrali e opere rock, un mondo senza confini e ricco di risorse da esplorare. Purtroppo negli anni il Prog ha perso questa componente "sperimentale" ed è divenuto un genere che contava fra le proprie fila solo
i gruppi che suonavano come la famosa "triade", in buona parte per colpa di una critica musicale ottusa e in parte a causa di una fetta di appassionati, che non si sono mai voluti aprire a nuovi generi musicali. Pertanto mescolare la Celtica al Metal, vedi i Cruachan, non è Prog, tantomeno la Fusion al Metal come fanno i Dream Theater o il Funky Metal di Faith No More e Primus. Per questo alcuni dicono che in realtà il Prog non esiste e vuol dire tutto e niente al tempo stesso. Se questo in parte è vero, resta il fatto che i musicisti, giustamente, si sono infischiati delle etichette e sono andati avanti per la loro strada dando vita ad una serie di testimonianze fantastiche.
Le copertine dei dischi sono un vero e proprio marchio di fabbrica. Generalmente i testi narrano di storie fantastiche, a volte fiabesche o che comunque hanno poco di terreno, ecco dunque rispecchiare il contenuto nell’artwork, con colori e tratti a volte perfino Naif. Come dimenticare la storica copertina dei Gentle Giant, con il faccione del buon gigante in primo piano, oppure il grido dell’uomo schizzato del 21° secolo dei King Crimson (“In The Court Of The Crimson King”). Più spettacolari quelle degli Yes, ad opera di Roger Dean le quali danno una visione perfetta del concetto narrativo del gruppo. L’idea di allacciare un rapporto duraturo con l’ideatore di copertine è una strategia molto usata negli anni ’70, altro fulgido esempio è quello di Paul Whitehead e dei Genesis periodo P.Gabriel. Nascono addirittura centri di studi grafici che lavorano per questo, esempio primario è quello della Hypgnosis ed i Pink Floyd. Il legame è perfetto e l’acquirente immediatamente capisce che si trova avanti ad un prodotto di musica, in qualche modo, Progressiva.
Come dicevo prima, un altra caratteristica è il portamento in scena dei singers durante i concerti, con tanto di enfasi teatrale, che in alcuni casi sfocia anche in interpretazioni visive struggenti ,coadiuvate generalmente da tanto di trucco al viso (Peter Gabriel dei Genesis, Peter Nichols degli IQ, Fish dei Marillion, etc. ) o addirittura supportate da costumi veri e propri. Basta citare il comportamento istrionico sul palco ed il vestiario glamour a dir poco pacchiano con cui si presentava Keith Emerson nelle esibizioni dei leggendari Emerson Lake & Palmer.
Anche la strumentazione ha la sua importanza, il Mellotron ad esempio è una tastiera composta da nastri magnetici preregistrati a piacimento (generalmente con archi, flauti e cori) ai quali ad ognuno corrisponde un tasto. Il suono , lo si può immaginare è davvero maestoso, quasi orchestrale e a volte si ha l’impressione di essere davanti ad un orchestra corale. Uno difetto (a parte l’ingombro dello strumento stesso) è l’impossibilità di sostenere a lungo la nota. L’Hammond è un organo nel quale il suono viene convogliato avanti ad una ruota dentata che gira, creando un effetto “grezzo” ed aggressivo molto Heavy. Il controllo viene gestito dallo strumentista con una manopola, aumentando o diminuendo i giri della stessa. L’elettronica viene incontro anche con strumenti particolarmente sofisticati come il Moog (con 12 oscillatori) , il Minimoog (più piccolo con 3 oscillatori) creati da Robert Moog ed il VCS 3 (Voltage Controlled for Studio with 3 oscillator),primo vero sintetizzatore portatile. Questi danno la possibilità all’artista che li suona di miscelare più sonorità, proprio come il pittore fa con i colori. Tutta questa strumentazione ci conduce verso le sonorità Progressive per eccellenza.
Poi venne il New Progressive:
Il genere ha dunque conosciuto il miglior periodo fra gli anni 1968 - 1975, per poi lasciarsi soffocare dalla sua stessa magniloquenza alla fine degli anni ’70. Il pubblico, stanco delle composizioni sempre più logorroiche ed autocelebrative , intente in una assurda gara di tecnicismi francamente inutili, decide di abbandonare la musica per la mente (o colta che dir si voglia) per passare a quella per il corpo: il Punk. Perfetto contrario del Prog Il fenomeno Punk spazza via i un attimo tutto quello che Genesis & company avevano costruito. Ma un manipolo di giovani studenti verso la fine degli anni ’70 ai confini con gli ’80, sempre dall’Inghilterra, danno sfogo alla loro ammirazione nei confronti dei giganti del passato, emulando i loro miti rimarcando le gesta. Si creano veri e propri gruppi clone, con tanto di face-panting e fiabesca sinfonicità. Capisaldi del movimento sono i Marillion del gigante Fish, gli IQ, i Pendragon ed i 12th Night.
In conclusione la definizione di Rock Progressive è adatta a tutto ciò che colpisce la mente e senza limiti.
Mi piace anche aprire una piccola parentesi sulle migliori voci del progressive, visto che si parla quasi sempre di musica e poco di cantanti (ovviamente è solo una lista a mio piacimento, non è la verità):
1.Peter Hammill
2. Peter Gabriel Voce Acida, dalla grande vena interpretativa, con la sua malleabilità riesce ad adattarsi ad ogni situazione. La più imitata in campo Prog.
3. John Wetton
4. Adrian Belew Diretta, senza tanti fronzoli è buona conduttrice del verbo sonoro del Re Cremisi, portatrice sana di suono disturbato e allo stesso tempo delicato. Come avrete capito un compito assolutamente difficile.
5. Jon Anderson Caratteristica del suono Yes è anche la voce di Jon, squillante e di testa, usata come fosse uno strumento.
6. Fish Proselito numero uno di Peter Gabriel ma dall’ enorme personalità e carisma. Caratteristica la dizione della lettera“R” arrotata e marcata da bravo scozzese quale è.
7. Demetrio Stratos E’ la voce! Il greco del gruppo italiano Area studia la voce, esibendosi in incredibili polifonie da lasciare a bocca aperta. Nessuno più come lui.
8. Sonja Kristina E’ la voce ammaliante e dolce che accompagna i brani nei Curved Air. Una sirena nel mare.
9. Phil Shulman Davvero particolare il modo di affrontare i brani nei Gentle Giant, una voce potente e duttile come poche. Storici i cori del gruppo.
10. David Surkamp Voce dalla tonalità pazzesca, squillante e potente come poche, quasi al limite dell’umano. Il cantante dei Pavlov’s Dog riesce anche ad emozionare fortemente. Unico.
E poi ci sono molti altri sottogeneri del Prog, la Scuola di Canterbury, il Kraut Rock, Il Prog Psichedelico etc. etc. ma mi fanno male le dita, penso che basti così...
Un saluto a tutti.
;-)